Verona

13.10.2023 / 15.10.2023

Sono piccoli istanti di pausa quelli che ci offrono i cinque artisti che la MLB presenta ad ArtVerona 2023, ma sono pause particolari: sono dense, colme di apparizioni e significati inattesi.
Una temporanea sospensione dello scorrere del tempo, un momento di raccolta e di introspezione agevolata dall'osservazione del piccolo, dell'insignificante e infinitesimale particolare della realtà che apre i sensi e allarga la coscienza.

Bertozzi & Casoni presentano sei opere della loro ultimissima produzione, sei ceramiche in cui, come sempre, la loro maestria manuale si accompagna ad una concettualità concreta ed attuale: una denuncia allo spreco e alle dipendenze della nostra società resa con una infinita minuzia di particolari posti in primo piano, ma spesso nascosti così da doverli cercare come va cercato il vero senso dell'opera.

Anna Di Prospero oltrepassa direttamente il velo della realtà mostrandoci l'aspetto onirico delle cose. La serie fotografica Astray, il quarto capitolo del progetto Beyond the Visible, è un viaggio visivo ispirato a momenti di cambiamento e trasformazione. Queste immagini, immerse in scenari surreali e onirici, sono finestre aperte su mondi interiori, dove la realtà si mescola con l'immaginazione.
Ciascuna opera è una storia in sé, una narrazione visiva diversa dove emozioni e sensazioni sovrastano il tutto per giungere alle esperienze e al vissuto di ogni singolo osservatore. L’intera serie è una conversazione tra l'autrice e lo spettatore, una ricerca condivisa di significato ed interpretazione delle esperienze umane.
"Perdersi è il primo passo per ritrovarsi" racchiude l’essenza e la sintesi di queste opere; abbracciare l'ignoto e l'incertezza diventano passi cruciali nella nostra personale ricerca interiore e di crescita.

Simona Ghizzoni raccoglie gli echi lontani di miti e leggende. Li cerca nella Sabina, terra densa di miti, in cui essere umano e natura da sempre convivono in stretto rapporto. Gli elementi delle opere si rifanno a racconti tradizionali di questa terra: dal “regu”, serpente delle leggende sabine che si insinuava nel seno delle donne che allattavano, alla ginestra tradizionalmente collegata alla donna contadina, ma anche alle streghe, alle “cerase” sabine, fino al più piccolo dettaglio di una giovane mantide religiosa, che riempie le campagne dall’estate all’autunno. Il reale sottende sempre ad un immaginario che è semplicemente un altro significato delle cose.

Marcello Carrà propone due opere che all'osservatore si presentano incognite dal normale punto di vista, bisogna muoversi, agire, per poter comprendere il significato ed infatti ad una bisogna avvicinarsi per poter meglio cogliere il segno che traccia le figure di Marte e Venere, ma da vicino ecco dipanarsi parole a delineare l'altare su cui poggiano figure e oggetti, sono testi di canzoni italiane degli ultimi anni, inneggianti alle gioie dell'amore. All'opposto per afferrare l'altra opera bisogna allontanarsi: Nella Natura morta con mandolino e carta igienica componenti antiche vengono accostate a oggetti del nostro vivere quotidiano, il tutto però è inscritto nella sagoma dell'Agnello di Dio, la cui forma è percepibile soltanto osservando l'insieme da una certa distanza.

Marcello Cinque lavora e produce incessantemente, ma il tempo gli manca e quindi dal flusso costante del suo pensiero estrae campioni e reperti, piccoli “satelliti dell'arte” che vengono realizzati ad olio perchè, nella sua lenta realizzazione blocca il tempo plasmando il colore per fondere i confini dello spazio. Così la sua opera è la somma organica di tutte le particelle raccolte dal suo flusso mentale.

Lo stand della MLB è quindi un percorso sensoriale da percorrere a passi lenti e occhi aperti per la gioia dello spirito e dell'intelletto. Se vi par poco!

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